Trikonasana, la posizione del triangolo
Lo Yoga divino: eseguire gli asana con la propria anima
Esecuzioni di Iyengar in Trikonasana all'età di 16 anni e di 85 anni
Nell'esempio della posizione del triangolo (trikonasana) notiamo che, a causa del rapporto che c'è tra la posizione e l'anatomia corporea, cadiamo tutti nella stessa trappola. Il nostro corpo sembra che stia cercando di cadere in avanti e non vuole aprirsi nel modo in cui si apre nella perfetta esecuzione dell'asana. Perciò ci concentriamo e impariamo ad apportare alla posizione quegli aggiustamenti in grado di far aprire l'intero organismo. Allunghiamo e raddrizziamo il braccio, estendiamo il torace ed apriamo il bacino. Ma nel processo di apprendimento applicato, apriamo anche la nostra mente e la nostra intelligenza. Un'apertura è come una via di accesso, e non esiste via di accesso che sia transitabile solo in una direzione. E' vero che stiamo cercando di entrare, ma cos'è che sta cercando contemporaneamente di uscire per venirci incontro? E' la luce dell'involucro più profondo, l'involucro della beatitudine (ananda), che vuole brillare verso l'esterno.
Normalmente siamo come delle lanterne con le persiane chiuse; la nostra luce interiore è invisibile dall'esterno. Man mano che creiamo nuove aperture, le persiane si schiudono, e la luce della lampada brilla verso l'esterno.
Tratto dal libro "Vita nello Yoga" di B.K.S. Iyengar
-capitolo 2- Stabilità. Il corpo fisico (asana)